Bassi, l’esordio a Lodi per coronare un sogno e i fan non lo deludono
Se gli ingredienti sono di qualità e la manifattura di mestiere, il risultato, c’è da starne certi, sarà di successo: la pianura, le sue atmosfere, la musica semplice e sincera, la voglia di fuga, il bisogno di libertà, la sete di giustizia e dignità sono temi che funzionano sempre, non importa se quanto siano già stati sentiti altrove.
Se ne sono accorti, lo scorso sabato sera, i lodigiani che hanno riempito la piazza per il concerto del cantautore Sergio Bassi accompagnato dalla sua Padus River Band.L’esibizione è durata più di due ore e per tutta la serata dal palco alla platea le suggestioni si sono rincorse diverse tra loro, passando dal più genuino rock e blues in arrivo dall’altra sponda dell’oceano, sino alle sonorità pastose e familiari dei nostri cantautori di scuola. Tra i brani in scaletta hit celeberrime come, Knockin’ on heaven’s doors, Un ragazzo di strada, Little wing, Impressioni di settembre, Have you ever seen the rain, Sweet home Alabama, Balliamo sul mondo, Hey Joe”. Molti anche i brani composti dallo stesso Sergio Bassi e contenuti nei suoi lavori discografici: La mia amica Sara, Il venditore di fumo, L’uomo della valigia, Via Emilia, È il vento del nord, Pianura, Quando ero bambino,ValPadana,Farfalla. Brani composti ed eseguiti con mestiere e con ben chiari i riferimenti culturali e musicali dei nostri più popolari cantautori. Un debito particolare Bassi lo ha con un cantautore storico quale Francesco Guccini, al quale il musicista nostrano non fa mistero di ispirarsi, sia per quel che riguarda i temi ,che per le storie che per le sonorità, e persino ( sarà un caso…) nella “erre” un po’ incerta con cui intona le sue canzoni.Al maestro di Pavana, Bassi ha reso omaggio non solo suonando alcuni suoi brani Autogrill, Noi non ci saremo, che Guccini spesso ha cantato insieme ai Nomadi di Augusto Daolio, e Canzone per un’amica) ma anche dando al suo nuovo album I cieli della terra un titolo che richiama apertamente un verso scritto da Guccini in Canzone per Silvia.«I cieli della terra- ha spiegato in un recente intervista al nostro quotidiano - è un disco nato all’insegna di un motto: ogni canzone è un piccolo mondo e ogni mondo è un cielo. La mia sensazione è che questo album sia ancora “in rodaggio” e abbia bisogno di essere ascoltato più volte perché rispetto al mio precedente lavoro è più cantautorale».Il pubblico della piazza di Lodi ha risposto con affetto e calore, parlando dunque la stessa lingua della musica di Bassi: «Alcuni fan sono nuovi -ha detto riferito al suo pubblico - altri resistono e altri ancora invece se ne vanno, ho dei fan a macchia di leopardo in Italia che però si contano sulle dita, qualcuno a Cuneo e qualcuno a Sondrio.Sono conosciuto soprattutto nel nostro territorio, anche perché non ho un’agenzia che possa “sponsorizzarmi” altrove e promuovere delle date, questo accade a tutti quelli che in questo Paese presentano pezzi propri e non fanno solo cover. Inoltre, se non sei stato in tv... non sei nessuno e devi avere un coraggio da leone. Devi sempre andare avanti da solo e crederci, crederci fino in fondo»Luciana Grosso Fonte: il Cittadino